Il Lupo nelle Alpi Apuane

Il lupo è ricomparso nelle Alpi Apuane da qualche anno dopo oltre un secolo di assenza, non si avevano tracce della sua presenza dagli inizi del 900.

Le prime tracce della sua presenza sono state trovate nel 2008 ed il Comando Guardiaparco del Parco Regionale ha fin da quegli anni seguito il processo di ricolonizzazione della catena. Per diversi anni alcuni individui hanno frequentato l’area protetta alla ricerca di un territorio adatto, le prime immagini di 2 esemplari riprese tramite foto-trappole risalgono al settembre 2011. Il lupo è arrivato dal vicino Appennino Tosco Emiliano “con le sue zampe”, non in seguito a fantomatiche “introduzioni” che non sono mai avvenute in nessuna parte di Italia. Nel 2014, grazie a un finanziamento della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carrara, è partito uno studio della specie nel Parco tramite wolf-howling, snow-tracking, foto-trappolaggio e raccolta di escrementi per analisi genetiche. La sinergia tra queste attività ha portato ad accertare nell’ estate 2014 la prima riproduzione: la stimolazione acustica ha dato esito positivo ed è stata rilevata una cucciolata, dimostrando che dopo oltre 100 anni quindi i lupi sono tornati ad occupare stabilmente le nostre montagne.

Con il passare degli anni, la specie ha proseguito nella riconquista di questo territorio, grazie alla disponibilità di ungulati  presenti. 

Attualmente sono presenti un totale di 6 branchi, distribuiti sull’intero territorio del Parco e nell’area contigua, il monitoraggio continua annualmente da parte dell’Ente Parco e dell’ Università di Pisa

Pubblicazioni

Buone Pratiche

Per chi vive in posti frequentati da lupi

Recentemente si è assistito ad una serie di segnalazioni di lupi nei dintorni dei paesi delle Apuane. E’ un fatto comune soprattutto nel periodo tardo estivo-autunnale, dovuto ai primi movimenti di individui nati nella primavera e che iniziano a spostarsi con il branco. C’è una maggiore possibilità di incontri e può accadere di avvistare anche diversi individui insieme, talvolta anche nelle immediate vicinanze delle frazioni montane. 

I passaggi di questi esemplari avvengono perché i paesi sono circondati da aree boscate, quindi è “normale” che un certo grado di frequentazione delle zone urbane e/o peri-urbane ci sia e non deve destare preoccupazione. Nonostante ciò, è importante tenere a mente che i lupi non dovrebbero mai  trovare cibo accessibile per evitare che colleghino questo fatto alla presenza dell’uomo, o ad una sua azione”. Alimenti come i nostri rifiuti (raccolta differenziata accessibile), crocchette per animali domestici, o animali da compagnia o da reddito non custoditi possono diventare prede facili e sono elementi sui quali è necessario porre attenzione.

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Tutte le situazioni, sia in Italia che all’estero, in cui i lupi si sono mostrati come “confidenti”, ossia che si sono avvicinati a distanza ridotta all’uomo mostrando atteggiamenti poco timorosi sono legate ad animali abituati all’utilizzo di fonti trofiche derivanti dall’uomo. Questa è quindi la cosa che in assoluto deve essere evitata, ossia che i lupi imparino che girando nei paesi si trova da mangiare. La stessa cosa vale ovviamente per tutta la fauna selvatica, ad esempio volpi e cinghiali: mai cercare di attirarli o di tenerli vicini, e mai fare in modo che abbiano cibo a disposizione. 

Il passo fondamentale è rimuovere ed evitare ogni fonte attrattiva per i lupi.

– I rifiuti della raccolta differenziata non dovrebbero mai essere lasciati incustoditi o al di fuori dei cassonetti, e in caso di raccolta porta a porta il conferimento dovrebbe essere organizzato, secondo indicazioni condivise con le Amministrazioni comunali, in modo da lasciare i sacchetti solo per poco tempo e in orario diurno.

– Il cibo per gli animali domestici dovrebbe essere inaccessibile a qualsiasi selvatico, quindi organizzare l’alimentazione dei cani e gatti in modo da non lasciare “crocchette” disponibili che potrebbero attirare gli animali

– I lupi possono purtroppo predare anche animali domestici: i gatti e i cani dovrebbero essere tenuti sotto controllo, soprattutto in orario notturno. Ricordiamo inoltre che i cani secondo normativa non possono essere tenuti liberi senza guinzaglio e senza controllo del padrone, sia in ambiente cittadino, che nel bosco.

 

Verosimilmente quando i lupi non trovano risorse “interessanti” evitano di frequentare i paesi, per questo è fondamentale fare attenzione ed evitare di creare situazioni potenzialmente critiche. 

In caso di incontro con uno o più lupi le indicazioni di comportamento sono quelle di non allarmarsi, aspettare che il lupo si allontani, e solo nel caso di animali che non si allontanano alzare la voce e fare rumore. 

Se l’incontro avviene in auto, evitare di inseguire l’animale facendolo correre per strada: rallentare, se possibile e se in sicurezza accostare e abbassare le luci, e aspettare che il lupo sia passato.

Decalogo di Selvatica

10 cose da sapere sul lupo

Cosa succede quando un gruppetto di lupologi, tecnici e artisti decidono di lavorare insieme mettendo in campo le loro competenze e la loro passione per il lupo?

E’ nato così “10 COSE DA SAPERE SUL LUPO” un video di animazione che ha lo scopo di fare una corretta comunicazione sul lupo.
Prodotto dal Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica – Monte Adone, dal Wolf Apennine Center e da Giuseppe Festa.

Alla realizzazione di questo video hanno collaborato diversi artisti italiani che hanno donato tempo e creatività per aiutare un animale meraviglioso e spesso demonizzato come il lupo.
Autore dei testi e co-produttore del video è lo scrittore Giuseppe Festa, nei cui libri – su tutti “Il passaggio dell’orso” (Salani) – il rapporto tra animali selvatici e uomo è il protagonista assoluto.
I disegni sono di Francesco Barbieri, noto fumettista che collabora con case editrici del calibro di Marvel Comics Italia e Warner Bros.
Le voci sono di due giovani doppiatori ricchi di talento: Davide Perino, voce italiana di Frodo Baggins ne Il Signore Degli Anelli, e Letizia Ciampa, la doppiatrice di Hermione nella saga di Harry Potter.
Importantissimo l’apporto del Wolf Apennine Center e la consulenza di alcuni ricercatori “lupologi” che, tra mille difficoltà, si impegnano ogni giorno per studiare e capire il lupo italico: Davide Palumbo, Marco Lucchesi, Paola Fazzi, Dario Canaccini, Luigi Molinari e Mia Canestrini.

A coordinare il lavoro di tutte queste figure è stata Elisa Berti del Centro Tutela Fauna Monte Adone. Molti la ricorderanno anche come protagonista del video – diventato virale sul web – “La storia di Navarre il lupo” realizzato da POPCult docs con le immagini del regista Andrea Dalpian, del quale sono anche le immagini dei lupi (Spartaco e Cecco) che appaiono alla fine del cartone.

Guarda il video!